Dov’è casa?
Casa è fatta di oggetti, di luoghi fisici, di persone o sensazioni? Provo a raccontarvi il mio punto di vista, partendo dal racconto dell'ultimo weekend ad Arco.
Luogo fisico
Questo weekend ero ad Arco, cittadina poco a nord del lago di Garda. C’ero già stato per arrampicare; stavolta ci sono tornato per correre, con dieci anni in più sul groppone.
Questa volta i pensieri non sono solo andati sul dove trovare una birra, ma anche a quanto questo piccolo paese funzioni: mi è piaciuta tantissimo la facilità con cui dal centro del paese si raggiungono i sentieri, l’efficienza e la cura delle ciclabili, ma in generale quell’aria di sport outdoor che si respira in ogni angolo.
Sembra quasi di essere a Boulder (no, non sono ancora mai stato a Boulder).
Quindi mi sono chiesto: che caratteristiche deve avere il posto dove mi piacerebbe vivere?
Nella cittadina in cui vivo, ai piedi delle Prealpi, ritrovo alcune di queste caratteristiche: ci sono i sentieri per correre, le strade bianche per la bici; forse però mi manca proprio quel senso di community, quell’amore per lo stare all’aria aperta che le persone condividono.
Mi piacerebbe un giorno che la mia famiglia, ed eventualmente dei figli, possano crescere in un paese che dà così tanta importanza allo stare all’aria aperta, ai momenti di condivisione che ne nascono e che possa sfruttare l’arte in tutte le sue forme per comunicare questi valori.
Quindi casa vuol dire: servizi, morfologia del territorio e community?
Persone
Di questo tema in realtà ne ho parlato a lungo con il socio, Matteo, in un episodio (Cos’è Casa? Dov’è Casa?) del nostro podcast Pensa che Ti Passa, e anche se voglio che lo ascoltiate perché ci sono dei ragionamenti molto utili (anche quelli di una persona che vive all’estero), la conclusione è che in realtà casa sono le persone che ci circondano.
In questo periodo in cui sono distante dal Veneto ho capito che:
la pianura non fa per me: mi servono salite, mi servono sentieri, mi sto adattando e per fortuna la cosa non è al momento troppo un problema
con le persone giuste ti senti sempre a casa, anche se sei a centinaia o migliaia di km dalla tua residenza
condividere la novità del cambiare casa e cercare soluzioni con le persone a cui si vuole bene tolgono peso al cambiamento
Beppe dicci la tua
Forse oggi non ci serve troppo stacco e non vi serve sapere che di Ungaretti parla la prof.
Giuseppe Ungaretti, una sera, disteso sull’argine dell’Isonzo, ragiona su quale fosse casa sua, lui che aveva lottato per la sua patria e in realtà per questo aveva perso tutto.
Mentre è lì disteso pensa che l’Isonzo, il fiume in cui ha visto tanti amici soffrire e morire, sia il fiume del suo riconoscimento; poi ripensa al Nilo, che lo aveva visto nascere e crescere, “pieno d’inconsapevolezza”, al Serchio, fiume d’origine della sua famiglia biologica, di campagna e di sentieri conosciuti. E, infine, alla Senna, poiché a Parigi aveva vissuto, in cui sente di essersi “rimescolato e conosciuto più a fondo”. Conta, però, questi tre fiumi dentro all’Isonzo: è il fiume su cui si accoccola, da cui si sente levigato e dove lascia riposare al sole le sue ossa stanche. È casa, sua. L’Isonzo lo aveva fatto perdere, ma ritrovarsi e riconoscersi.
Io mi sono spostata, non sentivo più il Veneto come casa mia perché ho perso il riferimento degli affetti, ho perso l’amore, anche quello verso me stessa: ho cercato e ritrovato un po’ di me più lontano, in un luogo sconosciuto che ora mi conosce.
Ho creato un posto, mio, una casa, un luogo che potesse salvarmi, che mi facesse sentire sicura, allo stesso tempo il mio tempio e il mio castello.
Di punto in bianco poi sono passata dalla prima persona singolare alla prima persona plurale e quella casa è un luogo, come lo sono anche altri, dove condivido affetto. Il Veneto non è poi così lontano, Arco non è poi così lontana, la Toscana nemmeno.
Casa è dove sorridi, quando ami, dove discuti, quando ti riconosci anche in qualche altro sguardo.
Angela
Anche questa volta questa newsletter è stata scritta poche ore prima di inviarla. Riuscirò mai a prendermi per tempo?
A lunedì prossimo,
Tommy
Content Diet
📚 Si parla di casa e a me viene in mente il viaggio: In Patagonia di Chatwin.
Grande classico, ma riporta la mia memoria ad un viaggio in Sud America quando, stando via quasi un mese, mi era chiesto più volte che significato avesse il termine casa per me.
🎧 L’episodio di cui vi ho parlato qui sopra del nostro podcast merita un ascolto. Io do le mie impressioni sul tema “casa” da veneto col culo pesante, Matte invece che ha girato in lungo ed in largo ci da i suoi two cents. Buon ascolto!
🎥 Casa come concetto, ma anche come luogo fisico.
YouTube qualche giorno fa mi ha consigliato questa perla in cui un artista di Tokio mostra la sua “Open Air Family Home“ di 57 metri quadrati.
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Che interessante il concetto di casa, apparentemente semplice ed elementare, ma così complesso! Grazie per il suggerimento del libro di Bruce Chatwin, metto in wishlist :)